Comunicare il rischio e il rischio di comunicare. Un workshop della Protezione Civile

Venerdì 15 novembre 2013, presso la sede centrale del Dipartimento della Protezione Civile a Roma, ci sarà una giornata di studio sul tema “La protezione civile e i social media: comunicare il rischio e il rischio di comunicare“.

Come riferisce «Il Giornale della Protezione Civile» (12 novembre 2013), si tratta di «un percorso di studio per potenziare e affinare gli strumenti di comunicazione con i cittadini», in un’epoca in cui dominano «Velocità, immediatezza, grande pluralità di fonti, copertura senza limiti di tempi, orari, distanze, il ‘tutto e subito’ dell’informazione. Ma anche fonti non controllate, notizie ingigantite, improvvisazione, mala-informazione, pressapochismo, speculazione. Le due facce della medaglia di un fenomeno importante e irreversibile di cui ogni realtà oggi deve tener conto, soprattutto quando interagisce o riguarda quei settori in cui l’informazione è diretta ai cittadini e pertanto è assolutamente necessario che sia corretta e ben gestita».
(Ne scrive anche ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, qui).

La giornata verrà trasmessa in diretta streaming QUI.

Il programma della giornata di studio
“La protezione civile e i social media: comunicare il rischio e il rischio di comunicare”
(15 novembre 2013)

AGGIORNAMENTO del 16 novembre 2013:
La registrazione video dell’intero convegno è disponibile qui (dura quasi 5h):

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AGGIORNAMENTO del 19 novembre 2013:
Nicola Di Turi, sull’onda emotiva del disastro meteorologico avvenuto nella notte in Sardegna [qui], si domanda in un post sul “CorSera” perché la Protezione Civile non usi i social-network. Che l’assenza del DPC sui tali mezzi di comunicazione sia una grave lacuna (occupata spesso da ciarlatani) è assodato, ma è anche vero che i suoi dirigenti si stanno ponendo seriamente la questione, al fine di organizzare nella maniera migliore una presenza costruttiva del Dipartimento sui social-media. Speriamo solo che non passi ancora troppo tempo.
PS: il 21 novembre 2013 il “CorSera” continua la polemica sulla comunicazione web della Protezione Civile segnalando che nel pomeriggio il website del gruppo romano della stessa (dunque, non quello del Dipartimento, che è un’altra cosa) era fermo all’estate: «Attenti alle ondate di caldo».

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L’assenza di account ufficiali là dove passa gran parte della comunicazione contemporanea, ovvero sui social-media, ha anche un’ulteriore conseguenza: il proliferare di sciacalli. Il Giornale della Protezione Civile segnala che «Sembra sia in atto uno “web-sciacallaggio”: si twittano o si postano Iban fasulli con titolo “donazione per emergenza Sardegna”, oppure vengono fatti girare senza rimando a pagine ufficiali. Alcune raccolte fondi ufficiali sono già state attivate, QUI i link».

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AGGIORNAMENTO:
Già il 28 agosto 2013 il Dipartimento di Protezione Civile e l’INGV avevano diffuso una nota alle redazioni giornalistiche (QUI) in cui, tra l’altro, veniva specificato che «[…] È fondamentale quindi che l’intero sistema di protezione civile – di cui anche gli organi di informazione fanno parte – affronti con equilibrio i temi legati al rischio sismico, senza cadere negli eccessi di rassicurazione, da una parte, o allarmismo, dall’altra. […] Per queste ragioni, come Dipartimento della Protezione Civile e INGV chiediamo la collaborazione di tutte le redazioni affinché, quando si parla di terremoto, sia fornito un messaggio corretto e chiaro al pubblico, prestando la dovuta attenzione anche al significato dei termini utilizzati […]».

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AGGIORNAMENTO del 12 settembre 2014:
Il 25 settembre a Milano verrà presentato il progetto “TORCIA” – PiaTtafORma di gestione CollaboratIvA delle emergenze, che mira a facilitare le operazioni di raccolta dei dati sul territorio per consentire un’immediata comprensione delle situazioni critiche e delle iniziative da compiere: “I cittadini utenti del web 2.0 diventano protagonisti nel fornire, tramite i social network, indirettamente scambiando messaggi in rete e direttamente tramite app dedicata, informazioni georeferenziate e dati utili per una migliore gestione della criticità in atto” (“Il Giornale della Protezione Civile”, 12 settembre 2014, QUI).

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AGGIORNAMENTO del 31 ottobre 2014:
Il 29 ottobre 2014 a Nuoro si è tenuto una nuova giornata di studio di “#socialProCiv”: “Comunicare l’emergenza o emergenza comunicazione?“. “Il Giornale della Protezione Civile” ne ha scritto QUI e ne ha presentato uno storify QUI.
Il capo del DPC, Franco Gabrielli, ha inviato un video in cui pone una questione fondamentale: “Cosa dovrebbe twittare il capo della Protezione Civile?